lunedì 19 gennaio 2009

28 Dicembre 2008- Ciaspolata al Rifugio Città di Fiume (Bis)

Fine Dicembre, appuntamento a Piazzale Azzurri d'Italia e noi, una decina di intrepidi Mussati, ci ritroviamo come al solito con molto entusiasmo, pronti per compiere un'altra impresa degna di essere ricordata sul blog (ancora non esisteva, ma per noi ogni escursione è un'impresa e, degna o no, si racconta per settimane!).
Giunti in vista delle prime montagne, ci rendiamo conto di quanta sia le neve anche a bassa quota. Speriamo ce ne sia un po' di più tra Pelmo e Civetta, dato che devo collaudare le mie nuove ciaspe.
Dopo breve tempo, mi accorgo che il mio desiderio è stato ampiamente esaudito: almeno 2 mt di neve a bordo strada e 10° sottozero; la prossima volta eviterò di fare certi pensieri (!!#@&!#)!!
La prima impresa ci attende a Forno di Zoldo: una pasticceria con delle luccicanti vetrine attira inaspettatamente la nostra attenzione. Lottando duramente contro il freddo, abbandoniamo le auto ed entriamo a ingolfarci di krapfen e cappuccino...
Si riparte in auto: Forno di Zoldo, Zoldo Alto, Pecol, Palafavera...scolliniamo su strade sempre più scivolose e finalmente giungiamo al punto di partenza.
Lasciate le auto sul piazzale ghiacciato, con la paura di ritrovarle il pomeriggio tutte scivolate e ammucchiate a valle, si parte zaino in spalla in direzione del Rifugio Città di Fiume a quota 1.917 mt s.l.m.
Il primo tratto si svolge su una mulattiera ghiacciata ma con neve abbastanza battuta: i nostri scarponi da trekking sono un ottimo aiuto per salire agevolmente e superare altri escursionisti (evidentemente della domenica, non Mussati) che arrancano già con le ciaspe lasciando impronte come Annibale e gli elefanti.
Il paesaggio intorno è splendido: il sole illumina distese di neve morbida e soffice; tutto intorno una corona di montagne e cime innevate ci spronano a vincere il freddo e a continuare la salita. La camminata si svolge tranquilla e rilassata, accompagnata sempre da un leggero cadere di neve.
Dopo poco più di un'ora di facile cammino, dopo una leggera svolta a sinistra, finalmente ci appare il tetto del Rifugio. Circondato da muri di neve, con lunghe stalattiti di ghiaccio che cadono dai cornicioni, svariati bob rosso Ferrari parcheggiati all'esterno...per un po' mi sfiora l'idea di “prenderne” uno e ripercorrere in discesa la forestale!!
E invece no! Stoici e coerenti con il nostro obiettivo, inforchiamo i “piedoni” e ci inoltriamo fuori pista!
La ciaspolata inizialmente è un po' difficoltosa: bisogna prendere confidenza con il nuovo modo di camminare e risolvere i piccoli problemi tecnici di qualcuno. Poi lo spirito del Mussato emerge ed iniziamo a “sprofondare” in diligente fila indiana attraverso boschi innevati e immense distese bianche, assaporando il “gusto” di quel silenzio e di quei panorami belli da togliere il fiato.
E dopo qualche ora, in effetti, il fiato comincia a venir meno, più che altro perchè iniziamo a soffrire di un leggero principio di congelamento. A quel punto ci rimangono soltanto due opzioni: scavare una tana e andare in letargo fino al disgelo o tornare indietro prima del calare del sole.
Ora sono qui a scrivere questo breve resoconto, lascio a voi intuire qual'è stata la nostra decisione...
La giornata si conclude nuovamente a Forno di Zoldo: chi sceglie cioccolata con panna, chi un toast con la birra, chi un bombardino. Si sa: ai Mussati piace essere conviviali!!
Alla prossima avventura!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ma chi è questo "Blogger Misteriosen"?
Il Mussato mascherato?

hardhu ha detto...

Magari se mi avvisavate... il 28 ero giusto a casa dei miei ad Alleghe ad annoiarmi e a chiedermi quali belle ciaspolate si potessero fare nei dintorni.