domenica 6 marzo 2011

Corso di fondo 2011 e seguito

6 marzo 2011- Campionati del mondo di sci nordico. Il norvegese Petter Nortugh vince la medaglia d'oro nella 50 km.

4 marzo 2011 - campionati del mondo di sci nordico - staffetta 4 x 10 km . Vince la Norvegia con un attacco finale strabiliante a 2 km dal traguardo di Petter Nortugh .

Petter Northug: un mito, fortissimo.

Due settimane prima, in Val Maron sopra Enego sono caduti 60 cm di neve, le temperature sono scese ben sotto lo zero nella piana di Marcesina e dopo la conclusione del corso di sci di fondo decidiamo di affrontare la pista verde Falco di ben 27,5 km. Sci comprati da poco, Peltonen made in Finland, giornata di splendido sole, piste poco affollate. Le premesse per un impresa degna di nota ci sono tutte.

Partenza sprint, dal Centro Fondo andiamo senza mai fermarci fino al Rifugio Marcesina a 4,3 km (complice la leggera discesa e una neve veloce). Foto ad uno splendido panorama finchè sorseggio il tea caldo e mi tolgo uno strato di vestiti. La piana di Marcesina è uno dei posti più freddi d'Italia ma il sole scalda.

Proseguiamo lungo la nostra pista ora leggermente in salita fino al bivio Casermetta , giriamo a destra sempre in salita e andiamo verso l'albergo Marcesina. Da questo lato si ha una vista fantastica sui Lagorai e Cima d'Asta completamente sgombri dalle nubi. La foto è un' ottima scusa per fermarsi a tirare il fiato.

Ripartiamo fino al bivio Marcesina ( Km 5,3) dove lasciamo la pista principale per un sentiero in salita. Si procede un po' più lenti ma a velocità costante. Sappiamo che il tratto che ci aspetta è impegnativo. All'interno del bosco all'ombra la neve è meno battuta e gli sci affondano. Si fa un po' più fatica. Un paio di sciatori mi superano. Li guardo allontanarsi con invidia. Non riesco a tenere il loro passo.

Arriviamo ad un incrocio ( Km 8,5) e prendiamo a sinistra. Da qui ci sono gli ultimi chilometri in salita, ancora più ripidi e poi dovrebbe essere tutta discesa.

La pista è diventata molto più stretta e così poco battuta che capita di affondare il bastoncino nella neve per spingersi e restare piantati lì e così pure con gli sci, ma il posto è davvero incantevole. Passiamo sotto a delle pareti con piccole cascate di ghiaccio, i rami degli alberi sono carichi di neve. Sembra di essere in una fiaba nordica e potrebbe comparire da un momento all'altro una fata della neve. Invece solo qualche sciatore in contromano. La salita, nonostante l'altimetria della piantina, non è per nulla tosta, o sono gli sci nuovi oppure sono davvero diventata forte che non mi accorgo della salita. C'è anche una discesa non segnata sulla carta e solo a questo punto mi viene il dubbio che avremmo potuto aver preso un' altra pista, ma è troppo bello questo percorso, vado avanti a vedere dove porta sperando di non essermi allontanata troppo.

Ma non devo aspettare molto per realizzare esattamente dove sono : un bivio e un cartello indicano località Scalette. ( Km 12,7). Noo! Capisco in un attimo che nonostante gli sci nuovi non mi sono trasformata in Petter Northug e che in salita non facevo fatica perchè di salita non ce n'era. Siamo sulla pista rossa.

Ripianifichiamo il percorso, decidiamo di tornare verso l'albergo Marcesina (Km 14) e quindi da lì di prendere la divertentissima e poco frequentata pista blu che tutta in discesa si collega alla pista principale verso Val Maron e il centro fondo.

Abbiamo percorso circa 22 km di grande soddisfazione e fatica. Una variante mussati a sorpresa che ha reso tutto più entusiasmante.

Dopo lo sci un succo di mirtillo ( speciale da provare ) come i campioni e un panino al prosciutto e torniamo a casa.

Si ringraziano il tempo (una giornata più bella di così non si poteva trovare), i maestri della scuola di sci del centro fondo Enego ( l'anno scorso non riuscivo a fare più di 10 km) e gli sci nuovi che mi hanno permesso , seppur con una certa nostalgia, di salutare il noleggio di Valmaron con i suoi sci storici ma dalla pattinata stanca.

Arrivederci all'anno prossimo. (Le foto).

Un saluto al maestro Gabriele, che ha dovuto ammettere che le ragazze del corso erano più foti dei maschi, a Gianni che dopo cinque lezioni è riuscito a domare gli sci in discesa, a Bepi instacabile macinatore di chilometri, a Cristina leggiadra sulla neve, a Marco già campione di skating appena indossati gli sci, e infine a Glauco con lo sci più lungo di tutta Enego.

Una scusa a Stefano: sono nata irreverente e gli articoli d'ufficio non riesco a scriverli.

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