mercoledì 6 maggio 2009

13 Aprile 2009 - Pasquetta a Sant'Erasmo

L'immagine del divano che abbiamo fotografato abbandonato sulla laguna di Venezia rende bene la sensazione che ti lascia una gita all'isola di Sant'Erasmo, un luogo a metà tra realtà e immaginazione e tra presente e passato.
Sant' Erasmo, un 'isola distante trenta minuti da Venezia che nelle giornate di sole di festa si riempie di turisti, mentre nei giorni lavorativi è abitata solo da poche persone, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Case grandi con bellissimi giardini curati nel minimo dettaglio e grandi orti, soprattutto di carciofi, carciofi rossi che sono la specialità dell'isola : le famose castraure.
Anche nei giorni di festa, però, se ci si sposta dalla torre Massimiliana e dal bar ristorante vicino all'approdo di Capannone, non si trovano più turisti e si può camminare indisturbati lungo un sentiero che tra i canneti percorre l'isola. Lo sguardo può spaziare sulla laguna e più lontano sui lavori in corso del Mose che cerca di sottrarre la città di Venezia al suo ineluttabile destino di affondare sotto le maree.

La nostra gita fuori porta a Pasquetta è iniziata alla stazione di Padova. Da perfetti italiani medi siamo saliti su un treno regionale strapieno e strapuzzolente con direzione Venezia.
Dalla stazione di Venezia abbiamo raggiunto Fondamenta Nuove per prendere il traghetto e nonostante ci fossimo messi diligentemente in fila ad attenderlo, siamo riusciti a perderlo perchè , si sa, in Italia i concetti di educazione, ordine e rispetto per gli altri sono qualcosa fuori moda, perciò dei simpaticissimi connazionali che hanno scavalcato le transenne dalla parte dell'uscita sgomitando, sono saliti sul traghetto prima di noi anche se erano arrivati ben dopo e dovendo scegliere tra una rissa e l'attesa abbiamo preferito l'attesa.

Arrivati finalmente a Sant'Erasmo in mezzo ad una serie di famiglie con bambini urlanti ormai a mezzogiorno, ci siamo diretti verso la torre Massimiliana e l'unico posto di ristoro aperto dell'isola.
Incredibilmente, la folla si è ridotta ed è diventata più silenziosa e finalmente abbiamo potuto godere della bellissima giornata carica di sole e vento di mare che porta il sale sulla pelle.
Giusto per cominciare l'escursione, visto che non c'erano per una volta delle salite da affrontare,
abbiamo deciso di fare subito il pranzo al sacco e Vania è stata premiata come migliore capogita dell'anno.
Dopo il lauto pranzo, ci siamo incamminati per il sentiero che segue il perimetro dell'isola tra le chiacchiere fino a raggiungere la chiesa di fronte alla quale c'è la fermata del traghetto per Venezia.
Foto e foto come sempre.

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