domenica 13 gennaio 2013

29 Settembre 2012 - Spigolo Verde in Val Rosandra

Maggio 2008.
Val Rosandra. Facciamo un' escursione da Bagnoli fino a Bottazzo salendo alla chiesetta di Santa Maria in Siaris e al cippo Comici per un sentiero ripido e scosceso.
Mentre godiamo dalla cima del panorama sul golfo di Trieste, dal dirupo sottostante spuntano dei caschi , degli uomini e delle corde. 
Alpinisti, ovvero supereroi, personaggi epici ! Li guardo ammirata.


23 Ottobre 2011.
Val Rosandra. Lorenzo, Antonio, Glauco, io e la BORA.
La prossima settimana c' è la gita sul Matajiur ma forse non riusciremo a farla perchè ha nevicato.

Siamo qui in Val Rosandra per provare una gita alternativa se la neve non si dovesse sciogliere.
In 7 ore attraversiamo tutta la valle in lungo e in largo: Monte Carso e la Sella di Bora ( ringrazio tanto il mio windstopper con cappuccio fasciante ) , la chiesetta di Santa Maria in Siaris, il cippo Comici ,  Bottazzo, la strada della ferrovia, il monte Stena.
Forse per la signora Giovanna sarebbe un percorso troppo lungo e forse la discesa dal cippo Comici troppo ripida ed esposta.
Alla sera ci fermiamo , cotti dal vento e dalla fatica in una Osmizza. Iota , salsicce cotte nel Terrano...

Certo che la salita per la via di roccia al Cippo Comici deve essere proprio bella. Forse ha un grado alla nostra portata. Magari una volta potremmo venire a farla.


2012. Settembre piovoso. Brutto periodo per gli alpinisti in cerca di adrenalina.
Sabato mattina ore 7.00. A Padova pioviggina. Dal radar dell'Arpav vediamo che anche nel resto del Veneto gocciola , mentre più a Est,  in Friuli no.
Ricontrolliamo il meteo, verso Trieste la pioggia non è prevista prima del pomeriggio.
Decidiamo di rischiare. Gli zaini sono già pronti dalla sera prima.
Si parte per la Val Rosandra.

Mestre,  Treviso, ancora pioggia. Latisana , ancora pioggia. Qualche dubbio ci viene. Stiamo facendo 100 km in auto per niente?  Tabarelli continua a guidare.
Trieste ... un raggio di sole.
Prendiamo la strada per Bagnoli della Rosandra fino al Rifugio Premuda. Il rifugio a quota più bassa in tutta italia ( me l'ha insegnato Antonio).

Un caffè, due chiacchiere con il gestore che ci augura buon divertimento.
Si parte. Imbocchiamo il sentiero che porta all'attacco della via.
Questa valle ha un fascino particolare e oggi , più del solito.
In tasca la relazione della via. Cuore sospeso. Ecco i bolli blu da seguire. Primo secondo grado friabile. Piedi leggeri e veloci e si sale. Arrivo all'attacco con il cuore in gola per la fatica e l'emozione.
Passiamo le corde e si parte.
Finchè Tabarelli non arriva alla sosta e mi urla "molla tutto" sono un po' in ansia perchè da sotto dopo i primi 10 metri non si vede nulla e perdendo il contatto visivo sono meno tranquilla.  Poi devo partire io e dopo i primi 10 metri tutto comincia a girare per il verso giusto.
Ci alterniamo da capocordata. Il quarto tiro il più bello, sullo spigolo più esposto lo tira lui ma io arrivo da prima al Cippo.
Bellissima esperienza. Stiamo a lungo in cima , soddisfatti.

Torniamo al rifugio.
Il gestore, mentre mangiamo un ottimo panino con salame friulano,  ci racconta un'aneddoto di qualche anno fa.  Alpinisti locali stavano richiodando alcune vie in zona, toglievano i chiodi vecchi e mettevano gli spit nuovi. Dispiaciuto del fatto che i chiodi storici venissero buttati , disse loro che per ogni manciata di chiodi vecchi che gli avessero portato gli avrebbe offerto una birra. Ne ha recuperò tantissimi.
Ci mostra che ad una parete sono appese una corda di canapa, degli scarponi e dei chiodi in ferro forgiati a mano. Sento lo spirito di Comici che mi batte una pacca sulla spalla.

Ore 16.00 inizia a piovere e noi... torniamo a casa.