martedì 22 giugno 2010

5 giugno 2010 - ferrata Sass Brusai a cima Boccaor

In una giornata che doveva essere di sole, partiamo con alcuni amici alla volta del Grappa, per fare la ferrata Sass Brusai, classificata dalle guide come difficile ma abbastanza breve.
Siamo io, Tabarez, Andrea e, a sorpresa Alfredo, che troviamo al mattino alle sette davanti al parcheggio di Crema Sport.
Prima tappa ( un classico) Romano D'Ezzelino al bar delle belle ragazze. Io sono l'unica donna del gruppo quindi non posso dire la mia in questo caso.
L'auto la lasciamo al parcheggio del rifugio San Liberale dove oltre allo zaino, indossiamo anche uno strato di Autan in quanto ci hanno detto che la zona è infestata dalle zecche e non vorremmo portarcene a casa qualcuna.
Si vedono un po' di nuvole sulle cime, ma il meteo dice solo foschia al mattino che si dovrebbe diradare in giornata. Ovviamente il meteo si sbagliava e le nuvole resteranno piazzate dove le abbiamo viste per tutta la durata dell'escursione.


L'umidità è del 90% e fino all'attacco della ferrata sudiamo l'impossibile. Finchè ci mettiamo imbrago, set da ferrata e caschetto ci passa il solito superman che grazie ai suoi superpoteri non ha bisogno dell' attrezzatura. Per fortuna non si schianterà da nessuna parte se no ci toccava soccorrerlo.

La ferrata parte tosta, o meglio parto io titubante e quindi all'inizio faccio un po' fatica, ma bastano dieci minuti per prendere confidenza con il sentiero. Il percorso è proprio divertente e facciamo a gara per non utilizzare il cavo, anche se il metro a disposizione del set da ferrata non permette tutta la fantasia che si vorrebbe nell'arrampicata. Domani andrò fare una via di roccia per appagare la mia fantasia.
Sull'ultimo tratto ci facciamo superare da una coppia di Inglesi stufi di sentirli ansimare alle nostre spalle. Lasciamo traccia sul libro di via e ci fermiamo sulla cima a mangiare qualcosa. Io non mi siedo al pensiero delle zecche.

Andrea ci mette 15 minuti a trovare una posizione della macchinetta per l'autoscatto che dobbiamo ancora vedere.

Al ritorno, completamente immersi nella nebbia, disquisiamo di quale colore sia la lancetta della bussola che segna il nord ( per la serie 200 euro buttai via dei corsi CAI) ma alla fine troviamo il sentiero giusto.

Per tutte le note tecniche della ferrata e del sentiero aspetto gli appunti di Andrea, che ha scritto sul suo libricino tempi, difficoltà, deviazioni e via di fuga. Almeno spero, perchè altrimenti si è segnato tutte le scemenze che abbiamo sparato durante la giornata.

martedì 15 giugno 2010

Diario del XII corso escursionismo avanzato CAI Padova















Visto che mi stanno pubblicando su siti ufficiali, vi rimando direttamente al link del CAI di padova.

Se riuscissi anche a farmi pagare per le boiate che mi diverto a scrivere, sarebbe il massimo.